Ma non è solo il fumo. Il sodio è assunto sempre in maggior quantità grazie all'aumento di consumo di alimenti altamente processati: paste e zuppe "già pronte" e di affettati e formaggi. Mentre gli ultimi due sappiamo contenere elevate quantità di sali e grassi e quindi già li moderiamo, i primi vengono percepiti some salutari, grazie al marketing sulle confezioni ed al ricordo dei piatti casarecci.
Sarà per questo che noi italiani stiamo diventando obesi e malati?
Le Linee Guida sulla Nutrizione del 2005 (per gli
americani, che sappiamo mangiare in modo molto diverso da noi!) raccomandano
che gli adulti sani limitino il consumo di sodio a 2.300 mg / giorno = 5,84 g
di cloruro di sodio = 1 cucchiaino di sale da cucina; mentre che gli individui con
ipertensione, adulti di mezza età e
anziani limitino consumo a 1.500 mg di sodio al giorno!
Insomma, ripensando ai piatti della nostra tradizione, il dubbio che mi viene in mente è che abbiamo incrementato, pensandoli sani, alimenti industriali dannosi.
Esistono delle Strategie per ridurre l'assunzione di sodio? Certo!
Limitare panini, piatti gratinati, pizza, perché contribuiscono
quasi alla metà (44%) del sodio totale degli alimenti, affettati (che, rispetto ad una bistecca, hanno proprietà
nutritive scarse) e formaggi e uova.
La mozzarella della nonna
Chi di voi non ha avuto una nonna che, a dieta, sceglieva la mozzarella come formaggio "magro"?
Forse è ora di dire alla nonna che non esistono formaggi "magri" ma solo contenenti più o meno grassi. Il problema è: quanto sodio contengono?
Il tipico contenuto di sodio dei formaggi più popolari
Mozzarella in media 512 mg / 100 g;
Formaggi di sodio più alti (da 980 a 1.375 mg di sodio / 100
g di formaggio) comprendono pecorino, parmigiano, feta greca.