PANE&PIZZE

18.01.2024

Qual è l'alimento a cui noi italiani non possiamo rinunciare? Il pane, e per alcuni anche la pizza. Noto come "alimento da viaggio", oggi ancora presente sulle nostre tavole. 


La storia del pane in effetti è risale a tempi molto antichi. Già nei testi sacri ritroviamo il pane secco, quindi adatto al viaggio, nella tradizione popolare. In Italia un pane, legato alla storia dei Cavalieri templari, unisce Puglia, Campagna e Calabria; infatti, grazie dalla forma idonea al viaggio, veniva utilizzato da secoli. La forma nasce dalla corda che univa e creava "grappoli trasportabili". Tutt'oggi ritroviamo Friselle, Friase, Frise e freselle, queste ultime tipiche napoletane.

Nella tradizione pastorale sarda, il pane carasau veniva preparato dalle donne e donato agli uomini che, per lunghi mesi, pascolavano il bestiame lontano da casa. Era quindi l'unica fonte di nutrimento che si portavano; frutta, verdura e bacche venivano trovate lungo le strade percorse, mentre il formaggio era prodotto da loro stessi (ma mangiato con estrema parsimonia, visto che lo commerciavano o lo barattavano) e condiviso unicamente con i loro compagni di viaggi a quattro zampe.
Ancora oggi questo pane, uno degli oltre 300 tipi che la Sardegna offre, rappresenta un legame tradizionale molto forte, in ricordo di un'attività ancora viva nella memoria e nella vita quotidiana familiare e paesana.


Il pane, come in qualsiasi altra regione,
essendo secco veniva inumidito con pochissima acqua; lasciato idratare per qualche secondo e condito a piacere.
A differenza delle ben più recenti piadine romagnole, ricche di strutto, grassi industriali, animali o vegetali, questo pane è Ipocalorico.
La tipologia di alimenti chiamata oggi "Street food" non è che una parodia grottesca dei ben più nobili ed antichi alimenti studiati centinaia di anni fa, da sapienti donne per i loro parenti sempre "in strada".

Cosa scegliere? Il pane secco di farine integrali è il più antico ed il migliore! Provateli fuori casa o a colazione.


E la Pizza? La pizza, da sempre rivendicata da noi italiani, ha origini antichissime. Sembra che oggi ci sia la voglia di tornare alle origini di questo piatto. Infatti, sempre più persone scelgono la pizza di farine integrali. L'incremento ponderale di circa 2 Kg ed il gonfiore derivano proprio dalle farine scadenti (Tipo 0 e 00).

Le versioni più moderne sono: crackers, grissini, ecc. Ovviamente, sono IPERcaloriche per la presenza di strutto, lardo, altri grassi di origine animale, vegetale ed industriale e costituiti da farine di tipo 0, poco nobili a livello nutrizionale.

Come tutti i pani secchi, dall'oriente alle varie regioni d'Italia, il pane veniva idratato con acqua di mare, di fagioli, di pesce o carne, in base al luogo in cui si fermava il "viaggiatore". Il condimento era generalmente verdura ed olio; quest'ultimo aggiunto proprio perché il pane secco ne è privo. Considerato da sempre eccellente alimento da assumere durante le diete Ipocaloriche, se composto da farine integrali. Oggi suggeriamo di rievocare il motivo per cui venivano utilizzate e create: il viaggio. Il suggerimento è quindi quello di utilizzarlo se vi capita di mangiare "fuori casa". Sostituisce la classica razione di 80g di carboidrati, con eccellenti farine integrali. Ahimè invece molti lo aggiungono al pasto quotidiano, creando in questo modo un eccesso. Inoltre, il pane che troviamo oggi sulle nostre tavole è lievitato e subisce spesso processi di congelamento e scongelamento; per questo motivo "gonfia". 


                     I nostri 3 consigli

Il primo consiglio è quindi quello di seguire la vera ricetta tradizionale, quindi scegliere farine integrali.

Il secondo consiglio è quello di non abbinare la pizza ad affettati o formaggi in eccesso; infatti, proprio queste due tipologie alimentari rappresentano i piatti contenenti più sali in assoluto.

Il terzo consiglio è quello di non abbinare bevande fermentanti, come birre o vini. Questo eviterà il gonfiore addominale e la disidratazione generale.

Ricorda di mangiare una porzione di verdure prima e dopo, in modo da limitarne l'assorbimento dei carboidrati... e ridurre le porzioni

Bene, non mi resta che augurarvi buon appetito!

Dr.ssa Grazia Sardanu
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