CORONAVIRUS: tutta la verità

03.02.2020



I virus ad RNA classificati come CoronaVirus sono noti da tempo. Solitamente ne sono contagiati diverse specie di animali (es. pesci, conigli, pipistrelli, uccelli e cammelli) seppure con ceppi ovviamente diversi. Delle varianti che già conosciamo, la SARS-CoV, per esempio, si è scoperto che veniva trasmessa dai gatti e che la MERS-CoV veniva trasmessa dai cammelli e dromedari agli umani. Diversi altri tipi di coronavirus sono presenti negli animali ma non hanno ancora infettato l'uomo. Il Novel-Coronavirus invece ha iniziato ad essere H2H ovvero infettante tra umani. Parliamo quindi di questo ultimo fenomeno.

Mi è stato insegnato che, in caso di emergenze sanitarie, la prerogativa nella comunicazione di massa è la chiarezza. A mio parere, è ancora più importante essere comprensibili e trasparenti,  in una popolazione di chiacchieroni e frequentemente "tuttologi" come noi italiani. Per evitare che, tra un dialogo superficiale e l'alto scatti la fase di "ipocondria collettiva" come ai ben più tranquilli orientali, preferisco mettere nero su bianco tutto. Infatti, per un errore di comprensione (pare abbiano erroneamente capito che i loro animali domestici potessero infettarli), molti cinesi nei giorni passati hanno letteralmente lanciato i loro animali domestici dai balconi. Insomma, bastava una chiamata al veterinario di fiducia! Ma noi italiani non siamo di meno sciocchi; infatti, alcuni hanno addirittura temuto che la popolazione cinese (e mai neppure tornata in Cina recentemente) presente sul nostro territorio italiano possa essere contaminante solo per etnia. Della serie: qualsiasi scusa è buona per creare panico infinito.

Per questo motivo, in risposta alle varie domande che mi avete posto, scrivo questo articolo nel dettaglio ed in chiave leggibile a chi di lavoro non fa il biologo molecolare, maneggiando DNA ed RNA di ogni derivazione e virulenza, e a chi non ha idea di come si allestiscano dei vaccini.

Dal recente passato ad oggi: i CoronaVirus

Per quanto riguarda l'uomo, possono provocare diverse patologie di intensità variabile: dal comune raffreddore alla MERS o alla SARS. MERS è apparso in Medio Oriente prima nel 2012 e poi in altri paesi come Africa, Asia ed Europa. Nel 2014, al primo americano che era appena stato in Arabia Saudita è stato diagnosticato il MERS, quindi sono stati trovati altri casi dall'Indiana e dalla Florida. In Corea, l'epidemia di MERS è avvenuta nel 2015. L'epidemia di SARS è avvenuta nel 2003 e 744 persone sono morte. Ora, l'OMS ha identificato un nuovo tipo di epidemia di coronavirus in Cina tra la fine del 2019 e l'inizio del 2020 (2019-nCoV). La trasmissione del Coronavirus (generico) all'uomo può verificarsi quando si entra in contatto diretto con persone o animali infetti. 

Il recente scoppio pandemico del coronavirus in Cina si è verificato quando un uomo anziano e già affetto da altre patologie, ha acquistato frutti di mare infetti. Quest'uomo si ammalò e divenne infetto per altri esseri umani. L'esatto momento e la proteina coinvolta in questo salto di specie, li abbiamo isolati noi italiani, per una volta eccellenti a casa nostra. Il coronavirus viene trasmesso attraverso la tosse, lo starnuto e gli sputi (pratica ancora in voga in molti esseri umani). Questa infezione può anche facilmente colpire le persone che entrano in contatto diretto con corpi contaminati. Il virus di cui si parla, ovvero il Novel-Cornonavirus, è infettante da uomo a uomo e non animale-uomo-animale.

Cosa la scienza ha fatto fino ad oggi?

Il mondo scientifico, asettico e silenzioso ben lontano da telecamere e pubblico, è costituito da ricercatori (chiamati all'estero scienziati) che comunicano attraverso pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali specifiche per tematica. Gli articoli, completi di dati che devono essere replicabili e ripetibili, vengono pubblicati sulle riviste relative, in base alla rilevanza scientifica non determinata dagli autori stessi ma dalla comunità scientifica preposta alla valutazione della  effettiva validità dell'articolo. In altre parole, chi scrive non decide quanto è importante il proprio articolo dimostrativo nè tantomeno su quale rivista scientifica avrà la fortuna di vedersi pubblicare l'articolo. 

Il mondo scientifico si divide in "occidentale" (con pubblicazioni in lingua inglese) ed "orientale" (solitamente in lingua mandarina) spesso in rivalità tra loro ma sempre uniti in articoli rispondenti. Questo è il caso di oggi. Seppure in silenzio rispetto ai massmedia, l'universo scientifico non dorme mai, proprio perché internazionale. Veloci, competenti e con poco spazio per i fronzoli, i team di ricerca di tutto il mondo si battono sempre con uno scopo comune: trovare una strategia terapeutica. L'insieme della letteratura permette quindi una chiara visione della problematica. Alcuni articoli sono scaricabili dagli "addetti ai lavori" previo pagamento di una cifra simbolica (solitamente pochi dollari) che andrà nelle tasche del team di laboratorio che ha pubblicato per "rimborso" delle spese sostenute e ricominciare nuovi esperimenti oppure proseguire su quanto scoperto. Non per avidità di denaro, ma per semplice mancanza di fondi. La comunità europea ha deciso per questo motivo di stanziare dei soldi a sostegno dello sviluppo di ricerche a tema. Per il Novel Corona-virus (come per altre pandemie) inoltre, tutto il mondo scientifico ha messo a disposizione gratuitamente la letteratura scientifica. 

Ad onor di cronaca c'è da aggiungere che una pubblicazione scientifica si scrive dopo avere ottenuto, attraverso esperimenti scientifici, dei dati sicuri - incontestabili e ripetibili. Insomma, dopo parecchio tempo e lavoro, frutto di giornate a volte senza risultati utili, seguite da lunghe notti insonni. E' quindi sconcertante con quale velocità l'intera comunità scientifica si sia premurata di ottenere risultati grazie ad un lavoro incessante. Perchè è questo che fa un ricercatore: non si ferma fino all'ottenimento di dati validi, nel silenzio e senza fama, al puro scopo di trovare una cura collettiva che chiamerà con una sequenza di lettere e numeri ben lontani dal proprio nome.

Cosa leggiamo tra i principali motori di ricerca scientifici riguardo il Novel-Coronavirus? Ecco la cronologia

 

Il 10 gennaio 2020 su The Lancet (ovvero una delle più prestigiose riviste internazionali), prodotta dal Chinese Center for Disease Control and Prevention, riporta i risultati della indagine genomica dell'ultimo ceppo di CoronaVirus, 2019-nCoV, detto comunemente "Novel Coronavirus". L'analisi del genoma, riportato sul GenBank interamente, è stata eseguita in 5 diversi laboratori indipendenti. 


Prelevando dei campioni dai lavaggi broncoalveolari di nove pazienti si è potuto analizzare correttamente il genoma di questa nuova forma virale che tiene in sospeso tutto il mondo. Dai dati si evince che si tratta di un nuovo beta-corona-virus del sottogenere sarbecovirus. Fanno parte di questa famiglia altri due virus divenuti "popolari" per le due forme atipiche di polmonite umana: SARS- CoV e MERS-CoV sebbene il Nuovo-coronavirus sia geneticamente più simile ad altri due patogeni bat- SL- CoVZC45 e bat- SLCoVZXC21 patogeni per i pipistrelli, identificati nel 2018 nella Cina Orientale.

A seguito di questo sequenziamento, il 16 gennaio il German Centre for Infection Research at the Charité university hospital in Berlino ha pubblicato e ideato un Kit diagnostico per questo virus specifico ad uso umano (perché quello ad uso animale, per le diverse specie già esiste).

Una seconda ricerca, pubblicata il 12 gennaio sempre su The Lancet, di natura epidemiologica, intitolata "Coronaviruses: genome structure, replication, and pathogenesis" suggerisce che questa forma colpisce maggiormente gli uomini. Su 99 campioni analizzati dall'1 al 20 gennaio 2020 si evince che la metà di questi 99 pazienti lavora o vive nell'area del mercato popolare di Huanan (confermando il contagio da alimenti a uomo) e 67 di essi sono individui maschili di circa 55 anni affetti da patologie croniche per il 51 % dei casi. Ma un caso (il caso zero) si è contagiato da un virus mutato, virulento da Uomo a Uomo. Alcuni pazienti trentenni non hanno sviluppato febbre duranti i primi 7 giorni di incubazione e sono risultati negativi alla PCR-rt per altri 3 giorni. Per questo motivo lo screening medio di popolazione viene eseguito dopo il 10°-13° giorni dal potenziale contagio. 

Lo sviluppo di vaccini (e anticorpi) ha senso, data la linea temporale potenzialmente più rapida rispetto alla scoperta di farmaci de novo a piccole molecole, sebbene altri antivirali siano stati usati nella SARS e nella MERS. Il Wall Street Journal ha riferito che diversi produttori farmaceutici stanno correndo per sviluppare vaccini in grado di proteggere dal nuovo virus respiratorio originario della Cina. Per esempio: Moderna Inc., Inovio Pharmaceuticals Inc. e Novavax Inc. hanno in programma di sviluppare vaccini contro il ceppo virale appena identificato. I ricercatori dell'Università del Queensland in Australia stanno anche cercando di sviluppare un vaccino contro il ceppo. Più recentemente, la FierceBiotech ha riferito che sia JNJ che Gilead sono all'opera nello sviluppo del vaccino contro il coronavirus. Editori come il British Medical Journal (e in un momento di solidarietà altri editori come Wiley ed Elsevier) stanno fornendo gratuitamente informazioni su Coronavirus su Internet per stimolare gli sforzi di risposta globale a breve termine e sostenere la ricerca a lungo termine, in contrasto con il loro solito modelli di business a pagato. Il British Medical Journal ha anche reso disponibili gratuitamente informazioni su MERS e SARS. In altre parole, tanto è veloce la contaminazione, altrettanto veloce è l'unione della conoscenza del mondo scientifico. Per la prima volta unito senza lotte i potere o brevetti, ma col puro ed ancestrale compito di pare una risposta concreta.

In data 24 gennaio vengono ulteriormente pubblicati indagini di approfondimenti immunitari svolte sui campioni prelevate da 41 pazienti in terapia intensiva perché affetti da Novel coronalirus e presentanti un'anomalia sulla TC toracica. Si evincono concentrazioni più elevate di interleuchine e co-fattori immunitari come: IL2, IL7, IL10, GSCF, IP10, MCP1, MP1A e TNFα. Questo dato, insieme ai successivi, rederà possibile lo studio della immunitario e quindi un possibile sviluppo vaccinale.

Il 25 gennaio, cinque protocolli di biologia molecolare (ovvero sullo screening della sequenza genomica del Virus analizzato ed estratto dei campioni  dei pazienti positivi) di diagnosi dei ceppi di Wuhan City 2019-nCoV sono stati resi disponibili pubblici ed accessibili presso l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ed ulteriori informazioni sui protocolli per i laboratori sono disponibili online dal CDC al fine diagnostico.

La sequenza 2019-nCoV generata rapidamente e le informazioni diagnostiche sono da subito (ovvero da gennaio) disponibili al pubblico su Virological.org.

Gli studi sulle variazioni filogenetiche sembrano suggerire che il serbatoio principale dell'ospite in natura per 2019-nCoV sia il pipistrello da cui si è innescata la mutazione. Eventuali ricombinazioni e trasmissioni possono aver coinvolto ospiti di serpenti sulla base di analisi genetiche della glicoproteina. Saranno quindi controllate tutte le zone rientrano in questo ecosistema. 

La conferma arriverà tra il 2 ed il 3 Febbraio da un gruppo di ricerca multidisciplinare italiano: Istituto Spallanzani di Roma ha isolato il virus (chiamato 2019-nCoV/Italy-INMI1 ma non è una grande notizia, visto che era già noto da oltre un mese alla comunità scientifica, grazie al quale infatti si sono ideati i test diagnostici specifici) con il Campus Biomedico di Roma (Dipartimento di Patologia Clinica) ed il Dipartimento di Biologia Molecolare di Padova. Quest'ultimo ha isolato la proteina responsabile della mutazione del virus che lo ha reso virulento per l'uomo. Grazie a quest'ultima scoperta saranno possibili studi sulla sensibilità del virus ai farmaci ed eventuali vaccini. Inoltre, lo studio filogenetico e proteinomico padovano ha confermato la derivanza dal virus infettante i pipistrelli. 

Quindi, grazie a questo isolamento e attraverso indagini proteinomiche, si è isolata la proteina che ha reso possibile il contagio animale-uomo e quindi uomo-uomo. Questa fondamentale scoperta permette quindi di determinare, per ciascun individuo, l'esatto momento di contaminazione. E' quindi possibile studiare al meglio le risposte immunologiche di farmaci eventualmente da sviluppare. Inoltre, la conferma tassonomica e proteinomica conferma la derivazione di contaminazione dai pipistrelli; in questo modo si monitorizzano tutti gli habitat simili

Molti di voi mi hanno chiesto se fosse possibile ideare un vaccino per questo visus, visto che per l'HIV, anch'esso virus ad RNA, non è mai stato ideato. La motivazione sta proprio nella tipologia di appartenenza di Genere che permette più semplicemente la programmazione Ingegneristico-Proteica delle vaccinazioni, come per i vaccini antinfluenzali. Ovviamente sto banalizzando dei concetti molto più complessi, solo per rispondere a dei quesiti. Come per l'influenza, la SARS ed altre forme virali da Corona-Virus, anche in questo caso è possibile allestire un vaccino. Certo, non nell'immediato perché è necessario validarne l'efficacia.

Manifestazioni cliniche-

Proprio come una banale e generica influenza, i sintomi che compaiono sono: febbre nell'98% dei pazienti, respiro corpo 31%, dolori muscolari 11%, confusione 9%, mal di testa 8%, mal di gola 5%, rinorrea 4%, dolore toracico 2%, diarrea 2%, nausea e vomito 1%. In alcuni si sono verificati sintomi da distress respiratorio acuto e shock settico, seguito da insufficienza multipla di organi. I ricercatori hanno osservato una riduzione del numero totale di Linfociti T (proprio come SARS-CoV), dato importante per determinare l'interazione immunitaria tra virus ed ospite (animali e umani). A differenza di altri CoronaVirus, il Novel-CoronaVirus raggiunge anche agli alveoli polmonari, che costituiscono la parte terminale dei polmoni e che sono preposti allo scambio di gas respiratori tra il sangue e l'esterno del corpo. 

Cosa succede dopo il contagio? alcuni soggetti risultati positivi sono già stati dimessi dall'Ospedale di Wuhan perchè guariti, seppure sotto osservazione territoriale (ovvero sono controllati comunque dai sistemi territoriali detti "capillari").

Morbosità e mortalità-

La paura che dilaga è normale quando si sente parlare di pandemia, emergenza sanitaria o patologie nuove e non ancora ben note. Ma non totalmente giustificata dai numeri. Su 9776 soggetti infetti, sono deceduti 213. In termini epidemiologici questo dato è basso ed è derivato dalla compromissione del soggetto prima dell'infezione (ovvero avevano già altre patologie in atto). Infatti, tra i 99 pazienti analizzati in questi primi studi pubblicati, la mortalità è dell'11% ed è associata a fattori come: età avanzata, obesità e comorbidità. L'andamento rispetta quindi la classificazione MuLBSTA che considera 6 fattori: infiltrazione multilobolare, linfopenia, co-infezione batterica, fumo, ipertensione ed età.

Insomma, senza banalizzare in modo eccessivo posso dire che i dati statistici fino ad oggi rivelano chiaramente che la probabilità di un decesso per una banale influenza è maggiore. 

Ci si chiede perchè allora si parla di emergenza sanitaria? Perchè il virus, piùche letale, è virulento e quindi per contenere un contagio qualunque, è necessario isolare individui ed agente patogeno. 

Modalità di trasmissione- 

Seppure banali, mi sento in dovere di fare TRE precisazioni

La prima- i cinesi non sono tutti infetti

Solo i soggetti (1) residenti in una particolare e ristrettissima zona dell'enorme Cina (2) se sono stati in quella determinata zona e a stretto contatto con soggetti infetti, (3) in quel lasso di tempo determinato e che (4) dopo 10 giorni manifestano i sintomi clinici, se e solo se risultano affermativi i punti 1 + 2 + 3 + 4, il rischio di contagio può esserci ma sicuramente le autorità competenti, dal momento della dichiarazione di Stato di Allerta Nazionale, contatteranno i soggetti prima che Voi lo pensiate! E' quindi folle pensare che un ristorante cinese possa essere fonte di contaminazione. Inoltre, seppure si consiglia di non cibarsi di pesce o carne cruda, gli alimenti serviti nelle ristorazioni cinesi in territorio  italiano sono certificati e sicuri perchè a norma con le leggi sull'abbattimento (che essi possono fare a differenza delle cucine domestiche) previsto e tutto il personale lavora secondo le normative HACCP ed in ambienti idonei. 

Inoltre, gli alimenti utilizzati sono gli stessi che noi italiani mettiamo a tavola. 

La seconda delle due premesse - sono puliti e seguono le regole. Non ho mai conosciuto un popolo così attento e rispettoso di regole e salute. Insomma, chi di noi indossa delle mascherine se siamo raffreddati, allo scopo di non contagiare altri? Neppure nei reparti oncologici! Loro si e lo fanno anche a casa nostra! 

Quindi, mentre domani ci scaccoliamo il naso sui mezzi pubblici leggendo i vecchi cartelli "non si sputa dal tram", riflettiamo su quando ci siamo lavati le mani l'ultima volta e in che maniera.

Ma torniamo a noi. Solitamente la trasmissione avveniva da animali a uomo, da cibo contaminato a uomo, come già accadde in Cina nel 2002 o in Arabia Saudita nel 2012. Ad oggi la modalità di trasmissione avviene anche da uomo a uomo e con una virulenza elevata. A differenza della pandemia di peste suina, per esempio, del 2009, questo virus indubbiamente non è così letale!

Ma la prassi, secondo Le Linee Guida Internazionali, come per tutte le patologie infettive, è quella di monitorare i soggetti infettati o potenzialmente infetti e determinare eventuali contaminazioni. Per questo, su indicazione dell'OMS che ne ha dichiarato un allert di rischio elevato, vengono registrati: spostamenti, contatti con altri soggetti, luoghi frequentati, ecc. oltre che studiata la zona di origine epidemiologica. Insomma, non è cattiveria nè esagerazione ma solo l'applicazione di Protocolli Internazionali. La psicosi però a questo punto potrebbe essere fomentata da pareri personali espressi sui quotidiani popolari (e non certo scritti da scienziati) che pongono in dubbio tali scelte o addirittura screditano la professionalità di chi i virus li conosce più di tutti.

La terza precisazione- I nostri animali domestici NON possono contagiarci. Prima che stupidi folli lancino i loro animali domestici dai balconi o rompano il cranio a bastonate, come è accaduto nei giorni scorsi in Cina (benché a parlare fosse un "addetto ai lavori", le fasce popolari meno istruite hanno capito male un concetto, creando isteria incontrollata), è necessario affermare che questo tipo di trasmissione (animali- uomo - animali) non è il caso del virus 2019-CoV, ovvero non è possibile perchè ad ogni razza appartiene il proprio ceppo virale. Quindi i vostri animali domestici non possono contagiarvi per questo virus. 

Anzi, come spesso avviene, sono gli animali che devono temere l'uomo e la sua infinita pazzia.

Come per l'influenza, l'HIV o altre patologie ad RNA, il contagio non è trasmissibile da animale a umano perchè il virus è specie-specifico. Ad ogni modo, una semplice visita veterinaria eliminerà ogni dubbio e vi tranquillizzarà anche sui malanni stagionali dei nostri amici pelosi. ,


Nel caso del Novel- Coronavirus si parla di trasmissione H2H ovvero da uomo a uomo ed è questa la sua caratteristica. L'errore di paragonare diversi ceppi sarebbe proprio come dire "tutti i cani sono uguali", dimenticandoci di un'infinita varietà. Sarebbe come dire che l'influenza stagionale e l'Ebola sono la stessa cosa!

Come prevenire il contagio- 

La vaccinazione per il Novel-coronavirus non esiste ancora, ma ci stanno lavorando assiduamente i dipartimenti a cui è stato assegnato il compito di svilupparli. 

Quindi la prevenzione per questo virus deve essere fatta nello stesso modo in cui si fanno le cose per evitare o prevenire il raffreddore comune e secondo le Normative racchiuse nel Sistema HACCP applicato su persone e strutture, ben noto tra gli alimentaristi (macellai, personale che maneggia alimenti, addetti alla distribuzione di alimenti, mense,..), ma anche tra personale sanitario, di laboratorio chimico-biologico o farmacologico, deve essere adottato interamente. Per qualsiasi dubbio, contattate il professionista certificatore (ovvero chi vi ha certificato struttura e personale HACCP) che vi aggiornerà sulle normative da applicare per il 2019-nCoV.


Nel caso di contatto con personale infetto si utilizzano, come per le altre patologie virali, mascherine idonee ed occhiali a protezione della congiuntiva, guanti e monouso in seguito eliminate come materiale potenzialmente contaminato (compresi i fazzoletti di carta usati).

Riporto alcune norme generiche del sistema HACCP applicabili sempre ed ovunque 

Lavarsi accuratamente le mani con acqua calda e sapone

Usare disinfettante a base alcolica

Tenendo le mani lontano da occhi, bocca e naso

Evitare il contatto da parte di persone infetta, quindi utilizzare copricamice, mascherine e guanti.

Idratatarsi in modo corretto

Assumere immunostimolanti

Umidificare l'ambiente ed areare ogni 2-3 ore 

Fare attenzione che carne, pesce e uova siano cotte accuratamente e provengano da allevamenti certificati e controllati, pronti ad un eventuale blocco di filiera, secondo le normative HACCP internazionali.

Luogo- evitare quei luoghi dove animali potenzialmente infetti (per cross-reazioni) possono entrare in contatto con noi. Per esempio, grotte o luoghi frequentati da pipistrelli. Oppure animali non controllati (es. traffico di volatili o animali da pelliccia) o macelli. A scopo precauzionale si intende, perchè è palese che questo ceppo si limita alla trasmissione Umano-Umano.

Evitare luoghi con riciclo d'aria limitato (es. metropolitana, treni, aerei, navi, ..) ed eseguire manutenzione dei filtri e degli impianti.

L'esposizione prolungata può verificarsi a seguito di un'esposizione ripetuta a piccole dosi di un virus in modo tale che il nostro sistema immunitario non possa contenere il virus e che un'infezione prenda piede, ammalandosi. Per questo è essenziale igienizzare luoghi, superfici e mani. Ricordate comunque che il virus fuori dall'ospite ha una vita brevissima (eccetto il virus dell'Epatite C che sopravvive per oltre 15 giorni), a malapena arriva ad una decina di minuti. Il semplice ipoclorito di sodio (candeggina) è in grado di ledere la capsula del virus, uccidendolo. Non è consigliato l'alcool puro perchè invece "fissa" il virus su una eventuale superfice. Diverso è invece il concetto delle soluzioni idro-alcoliche per la detersione delle mani. 

Ingestione- semplicemente evirare di mangiare carne, uova, latte e presce crudi. Evitare di cacciare selvaggina e volatili. Evitare contatti con animali servatici (cinghiali, pipistrelli, cammelli, lepri, fagiani, suini ..). Lavarsi sempre le mani dopo essere entrati in contatto con liquidi biologici, in particolare di animali selvatici.

Rischio biologico- evitare il contatto tutti i liquidi organici di animali o umani contaminati- con escrementi, urina, feci, saliva, catarro, ed micro-aerosol (goccioline emanate durante la respirazione). Per questo motive le mascherine devono essere indossate da soggetti potenzialmente infetti e non dal resto della popolazione. Ovviamente non sputare per strada sarebbe una buona norma da far rispettare, non solo per questa patologia.

In caso di condivisione di spazi comuni, per esempio WC, si consiglia di gettare spugne da bagno e spazzolini da denti. 

Tirare l'acqua del water solo dopo avere chiuso il coperchio del WC in modo da evitare dispersione fecale e quindi cross-reazioni che indebolirebbero il sistema immunitario.

Sai lavarti correttamente le mani? Guarda il video anche coi tuoi figli più piccoli, per insegnare le più banali norme di igiene.


Quando lavarsi le mani? Ogni volta che si è entrati in contatto con materiale potenzialmente contaminante: es. dopo essere andati in bagno, all'uscita dei mezzi pubblici, prima dei pasti o prima di toccare qualsiasi alimento che poi verrà mangiato.


L'OMS invita, in particolare ai soggetti più a rischio, la somministrazione di immunostimolanti. 

In questo caso, consiglio il germanio liquido perché potenzia nell'immediato il sistema immunitario, in particolare i linfociti. 


In che fase della pandemia ci troviamo?


Poiché di questo virus si conosce poco e da poco tempo, il rischio che l'OMS ha decretato è: elevato. Ovviamente è momentaneo e precauzionale. In base al numero di soggetti positivi sarà modificata l'allerta o eliminata.

Come in ogni evento di emergenza Sanitaria Pubblica, sono standardizzati dei passaggi a tutela di popolazione. Riporto quindi quanto richiesto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità:


cosa fare in fase quattro

Si incoraggiano pratiche di Igiene personale e pubblica Idonea 

Si limitano le possibilità di espansione della pandemia (isolamento territoriale) sia su soggetti umani che altri vettori (alimenti, animali vivi, etc...). 

Si identificano eventuali soggetti infetti

Si identificano e standardizzano Kit diagnostici globali (in questo caso sono stati allestiti e ufficializzati il 16 gennaio dal German Centre for Infection Research at the Charité university hospital in Berlin*).

Vengono eseguite, come per tutte le conferme epidemiologiche, doppie analisi in istituti certificati e diversi (es. Dipartimento di Virologia e Istituto Zooprofilattico di riferimento). 


Al momento, essendo ancora in fase di allestimento vaccinale, non sono a disposizione terapie dirette né vaccini. E' oltresì vero che eventuali complicazioni sarebbero dovute alle patologie pregresse. 

Risulta raccomandabile non assumere antibiotici inutilmente, visto che non hanno nessuna azione sui virus, ma debellerebbero il microbiota intestinale e quindi indebolirebbero la reattività immunitaria, così permettendo davvero l'accesso facilitato ad ogni forma virale. 

Dimenticavo: la semplice tosse indica una banalissima influenza stagionale, sia in umani che in pets!

Riassumendo: tutto il mondo scientifico è unito nella ricerca di una soluzione rapida e risolutiva, come per tante altre patologie. Nel frattempo sta a tutti noi praticare quelle norme di Igiene personale, domestica e Pubblica che già dovremmo adottare in una civiltà odierna. I commenti riguardo a queste tematiche dovrebbero essere espressi solo da "addetti ai lavori" per informare in modo sicuro. Una regola tacita è quella di seguire le "istruzioni" senza contestarle o metterle in dubbio proprio come quando, salendo in macchina, si allacciano le cinture di sicurezza.

P.S.   Ho volutamente tralasciato di approfondire aspetti tecnico-scientifici perché questo post ha il solo scopo di informare la popolazione, non di dialogare tra professionisti con i quali, appunto, utilizzo le pubblicazioni scientifiche.


"Come altri miei colleghi, aderisco gratuitamente all'iniziativa "Contro le Fake News" nata in collaborazione tra l'ONB ed il Ministero della Salute da oltre un anno. Rimango quindi a disposizione per qualsiasi chiarimento riguardante questo argomento",

                                                                                                               Dr.ssa Grazia Sardanu

www.CRN5.it                        Copyright © CRN5.it della Dr.ssa Grazia Sardanu



Alcune references

Coronaviruses: genome structure, replication, and pathogenesis. Chen Y, Liu Q, Guo D. J Med Virol. 2020 Jan 22. doi: 10.1002/jmv.25681. Review. PMID: 31967327

Coronavirus Infections-More Than Just the Common Cold. Paules CI, Marston HD, Fauci AS. JAMA. 2020 Jan 23. doi: 10.1001/jama.2020.0757. PMID: 31971553.

The FAIR Guiding Principles for scientific data management and stewardship. Wilkinson, M., Dumontier, M., Aalbersberg, I. et al. Sci Data 3, 160018 (2016). https://doi.org/10.1038/sdata.2016.18

The Long Now Foundation suggests we use the date 02020 to think longer term, rather than the more conventional 2020 (https://longnow.org/). 

GenBank

PubMed

https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019/situation-reports

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