125 mg al giorno nei primi sei mesi di vita
fino a 550 mg al giorno per gli uomini oltre i 4
anni
425 mg al giorno per le donne di età pari o
superiore a 19 anni.
Le donne in gravidanza e in allattamento richiedono 450
mg al giorno e 550 mg al giorno, rispettivamente.
Nel mese di giugno 2017, l'American Medical Association ha
raccomandato che i composti in vendita delle vitamine prenatali aumentassero la
quantità di colina da 0 a 55 milligrammi fino all'assunzione adeguata di 450
milligrammi al giorno. Il superamento del livello tollerabile di assunzione
superiore di 3.500 milligrammi al giorno di colina per gli adulti è stato
associato a: vomito, aumento della sudorazione, bassa pressione sanguigna ed
odore corporeo di pesce. I supplementi sono solitamente necessari per le donne in
gravidanza e in allattamento. Gli integratori di colina sono disponibili come
un singolo nutriente, con vitamine del gruppo B e in alcuni prodotti minerali
multivitaminici in quantità che vanno da 10 a 250 milligrammi.
Segni di carenza: Una
carenza di colina può causare danni muscolari e Steatosi epatica (fegato
grasso) non alcolica. Individui con patologie epatica o renale, morbo di
Parkinson, depressione o trimetilaminuria ereditaria possono essere ad
aumentato rischio di gravi effetti collaterali quando superano il livello di
assunzione superiore tollerabile. Gli individui con alterazioni genetiche
possono anche essere a maggior rischio di carenza.
Gli alimenti contenenti da 55 a 104,5 mg (dal 10 al
19 percento della RDA) di colina per porzione possono essere dichiarati una
buona fonte nutritiva, e gli alimenti contenenti 110 mg o più di
colina per porzione (20 percento o più dell'RDA) sono una fonte eccellente.
Quali cibi contengono fonti alimentari di Colina?
2 uova grandi cotte
294 mg = Eccellente fonte.
½ tazza di soia 107
mg = Eccellente fonte.
½ tazza di funghi shiitake 58 mg = Buona fonte.
Tutti i legumi= Eccellente fonte, visto che è possibile
mangiarli più volte a settimana e al giorno.
Noi donne abbiamo sempre ricercato conforto nel cibo, ma ora
possiamo farlo in modo più consapevole e magari senza il tanto caro cioccolato.
Dr.ssa Grazia Sardanu
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