Nell'industria alimentare, la sfida principale è contrastare
le alterazioni alimentari. L'industria ha sempre fatto ricorso all'uso di
additivi sintetici sviluppati dall'industria chimica. Questi composti sintetici
sono ampiamente utilizzati per proteggere il cibo, riducendo l'ossidazione dei
lipidi e le proliferazioni microbiche durante la conservazione degli alimenti.
Tuttavia, alcuni di essi hanno mostrato una serie di svantaggi e limiti di
utilizzo (tossicità cronica: effetto cancerogeno e allergenico ...), come
l'idrossianisolo butilato (BHA) o l'idrossitoluene butilato (BHT), che si
sospetta abbiano gravi effetti patologici e tossici sulle persone. Pertanto, i
nuovi agenti antimicrobici devono ora essere il più naturali e sicuri
possibili. Pertanto, oli essenziali, proteine e peptidi rappresentano la
nuova generazione di agenti antimicrobici.
L'efficienza delle piante medicinali è stata approfondita per
identificare le molecole attive ed i relativi metaboliti secondari, in seguito classificati
in base alla loro struttura chimica: composti fenolici, proteinici e peptidi con attività antimicrobiche.
La scoperta del primo peptide antimicrobico nelle piante
risale al 1942 quando BALLS e la sua èquipe hanno purificato α-purotionina dal
grano. Dal quel momento che sono stati condotti diversi studi che descrivono
nuovi peptidi antimicrobici da tessuti vegetali. Questi peptidi sono stati
isolati da foglie, semi, tuberi, frutti e radici, per un totale oggi di quasi
300 peptidi di piante considerate antimicrobici. PhytAMP (https://phytamp.pfba-lab-tun.org)
Un recente studio dimostra l'efficacia antibatterica ad uso
alimentare di una pianta molto nota ormai, la Moringa Artemisia. Estratti medicinale popolari sono utilizzati da secoli dalle
popolazioni africane, indiane e sud americane per calmare il dolore addominale,
curare diabete, bronchite, ascessi, diarree, ma anche come analgesico,
antispasmodico e come agente diuretico. In alcune nazioni si utilizzano varie piante per insaporire
e conservare molti alimenti come carni e formaggi prodotti locali.
Diversi estratti e oli essenziali di Moringa Artemisia hanno
mostrato attività biologiche, come antimalariche, antivirali, antitumorali,
antiemorragiche, anticoagulanti, antiossidanti, attività antidiabetiche e forti
attività antibatteriche contro diversi patogeni umani. Inoltre, la Moringa Artemisia contiene peptidi
antimicrobici. La prima identificazione di cui è stata fatta sull'inibizione di
crescita di E. feacalis, M. leteus e L. monocytogenes, Listeria monocytogenes , Staphylococcus aureus , Bacillus cereus e
la nuova specie approvata Bacillus cytotoxicus .
Un recente studio dimostra l'attività antibatterica dell'estratto
acquoso e l'applicazione dell'estratto ottenuto come conservante alimentare
mediante valutazione del suo effetto antimicrobico sullo stoccaggio a lungo tempo (15 giorni) di prodotti alimentari fermentati come il formaggio fresco.
Si apre quindi una nuova possibilità di prodotti
industriali, più naturali e meno dannosi per accumulo di prodotti sintetici.
Chissà quando le industrie alimentari inizieranno ad usarli… forse quando noi consumatori inizieremo a pretenderli?
Dr.ssa Grazia Sardanu
www.CRN5.it
Copyright © CRN5.it della Dr.ssa Grazia Sardanu