Come in tutte le patologie, esistono numerose varianti. La più grave e la più sviluppata in Italia è la Drunkoressia, ovvero l'abitudine di abusare di alcool evitando di mangiare. Spesso le adolescenti ricorrono a tampax imbevuti in bevande alcoliche, imitando un vecchio trucco delle modelle americane degli anni '80 per eliminare l'alitosi da alcool.
Restano in aumento, negli ultimi 20 anni, i casi di BULIMIA femminili e soprattutto maschile, con una crescita del 4%. Le difficoltà ad affrontare
questa patologia sono vincolate al fatto che l'esordio è giovanile (dai 9 anni
di età) e che quasi mai la comunicazione su questo argomento è semplice. Ancora
più difficile è il compito del genitore di accorgersene ed ammettere una
problematica legata ai propri figli. L'alternarsi di abbuffate compulsive a
momenti di immediato pentimento che innesca vomito autoindotto, sono la
classica raffigurazione della patologia. Con l'avanzare dell'età, il bulimico è
in grado di liberare lo stomaco anche a distanza di ore. Come fare ad
accorgersene? Non è semplice. Se vostro figlio è bulimico potrebbe non essere
magro, come la credenza popolare pensa, anzi! spesso si inizia per regolare un sovrappeso o mantenersi normopeso. E' difficile anche valutare la differenza tra golosità e
patologia. L'unico segno evidente è l'erosione dentale, proprio come nei casi
di anoressia.
In una società in continua evoluzione è normale che l'essere
umano si adatti. Non sono certa che queste patologie rappresentino un
adattamento, bensì una fragilità.
Volete affrontarle? Contattateci!
Dr.ssa Grazia Sardanu
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